Il gorilla come simbolo delle specie in pericolo di estinzione a causa delle attività umane, ed il Jane Goodall Institute come associazione che promuove la conservazione delle scimmie antropomorfe: questo il messaggio legato al mese di giugno 2018 del calendario della CITES, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, oggi parte del Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’arma dei Carabinieri.
“Un mondo che cambia” è lo slogan scelto dalla CITES per il calendiario 2018, a testimoniare che il pianeta sta cambiando drasticamente il suo aspetto soprattutto a causa dello sfruttamento intensivo da parte dell’uomo, dell’uso indiscriminato e non sostenibile delle risorse naturali.
E, quindi, attenzione particolare ad alcune delle specie la cui sopravvivenza è fortemente minacciata dal commercio illegale: gorilla, ma anche, tra gli altri, tigre, leopardo ed elefante. Quest’ultimo è stato scelto come immagine copertina, per porre l’accento sulla strage di questi splendidi animali portatori, purtroppo, di zanne d’avorio il cui commercio, lungi dall’arrestarsi, ne minaccia la sopravvivenza.
Numerosi sono stati gli interventi di personalità delle istituzioni e di alcune delle associazioni impegnate nella tutela ambientale. 
Per le scimmie antropomorfe e per il JGI Italia è intervenuta Elettra D’amico, coordinatrice del programma educativo Roots&Shoots. Nel suo intervento, Elettra ha portato i saluti della presidente Daniela De Donno e ringraziato il servizio CITES, con cui il JGI Italia collabora da molti anni, anche per la recente pubblicazione “Scimmie come Noi. Conoscere per Salvare. Guida alle Grandi Scimmie nelle Strutture Italiane”.
D’Amico ha evidenziato, tra l’altro, l’importanza di alcuni interventi del JGI in Congo, finalizzati alla sensibilizzazione delle popolazioni locali alla tutela delle scimmie antropomorfe.
Il tema è stato ripreso in altri interventi che hanno sottolineato, tra l’altro, anche il “valore commerciale” della conservazione ambientale: se una zanna di elefante vale qualche migliaio di euro, l’attività produttiva legata al turismo internazionale nei luoghi incontaminati vale parecchie centinaia di migliaia di euro!
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