I bambini nelle Case Famiglia

Federico, Vittoria, Lorenzo, Teresa ed Eta: sono i nomi delle 5 case famiglia che accolgono i bambini di Sanganigwa.

Riorganizzare l’orfanotrofio in Case Famiglia è stato il nostro obiettivo primario, per permettere la crescita di persone sane ed autonome, cittadini attivi e promotori di sviluppo.

Riorganizzare l’orfanotrofio in Case Famiglia è stato il nostro obiettivo primario: piccole casette, per tante comunità di 8-10 bambini affidati all’occhio attento di una mama che si prende cura di loro, hanno sostituito gli originali dormitori e refettori comuni della struttura preesistente.

Crediamo, infatti, che il sistema casa famiglia, universalmente riconosciuto dalla pedagogia moderna, permette di superare le grosse lacune che sono associate alle grandi strutture anonime (come i dormitori), soprattutto da un punto di vista affettivo ed educativo, permettendo la crescita di persone sane ed autonome, cittadini attivi e promotori di sviluppo.

Quando il JGI Italia ha iniziato a finalizzato il fund raising a questo obiettivo, ha ottenuto dalla Fondazione Nando Peretti e da alcuni cittadini il finanziamento per la costruzione di ben 5 case famiglia dove i bambini sono stati trasferiti nel febbraio 2013.

La struttura di ogni casa è semplice e funzionale: si entra in un’ampia sala, con un tavolo che accoglie tutti durante i pasti.

A destra e a sinistra due porte conducono nelle 2 stanze da letto, una per i ragazzi e l’altra per le ragazze, con due letti a castello ognuna, protetti da zanzariere. E, in ogni stanza, un’anta di armadio per ognuno.

C’è poi sul retro un cortile aperto e recintato, che dà su 2 bagni e sulla cucina.

I bambini nelle loro case non sono mai soli: Odes, Fortunata, Levania e Anatolia, insieme agli assistenti Maria e Juma, si occupano di loro con il cuore, proprio come vere mamme, da quando i bambini tornano dalla scuola, nel primo pomeriggio, fino a quando vanno a dormire, stando con loro anche la notte. La mattina, quando i bambini sono via, preparano il pasto serale e portano avanti le altre faccende domestiche necessarie (bucato, pulizie, ecc). Poi, quando i bambini ritornano da scuola sono con loro nella loro vita quotidiana.

E’ soprattutto durante il momento della cena, tutti insieme sul tavolo della loro casa, o durante il momento dei compiti, che le mamme hanno le migliori occasioni per stare con i bambini, parlare con loro, osservare e capire le loro emozioni, i loro bisogni, le loro debolezze e le loro necessità, in modo da supportarli al meglio nella loro crescita.