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CORMORANO ATLANTICO - Phalacrocorax carbo

CORMORANO ATLANTICO
13 Maggio 2024 jgiitalia

CORMORANO ATLANTICO – Phalacrocorax carbo

CLASSIFICAZIONE

CLASSE | Aves

ORDINE | Suliformes

FAMIGLIA | Phalacrocoracidae

GENERE | Phalacrocorax

SPECIE | Phalacrocorax carbo

NOME COMUNE | Cormorano atlantico o comune

STATO DI CONSERVAZIONE |> CR-  In pericolo critico

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PERCHÉ?

– Trasformazione dell’habitat di nidificazione e alimentazione.
– Abbattimenti autorizzati per i danni all”itticoltura.
– Influenza aviaria.


DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: Specie cosmopolita. In Italia è migratore e nidificante stazionario. L’areale di nidificazione è costituito in Italia da poche aree di modesta estensione, localizzate nel parco del delta del Po (nel ferrarese e nelle aree limitrofe alla laguna di Venezia), nella parte occidentale della Sardegna, e nella parte più occidentale della Pianura Padana, (province di Novara e Vercelli). Riscontrate popolazioni anche in Sicilia e Puglia.


HABITAT: Preferiscono mari riparati, evitano le acque profonde anche se prossime alla terraferma, si allontanano raramente dalle rive: si possono vedere in laghi, bacini, delta, estuari, grandi corsi d’acqua, in genere quando la corrente è debole, più di rado se si tratta di torrenti.


ASPETTO: Lunghezza: 80-100 cm. Peso: 3,6-3,7 kg.
Apertura alare: 120-150 cm. Corpo nero lungo e affusolato.
Ha un becco robusto dalla caratteristica forma a uncino e, grazie a un lungo collo elastico a forma di “S”, è in grado di nutrirsi di pesci, fagocitandoli direttamente nell’esofago.
Le piume delle ali sono di colore bronzo, bordate di nero e creano un contrasto cromatico con il resto del corpo; il piumaggio inferiore è quasi interamente nero.
I maschi e le femmine adulti si distinguono dai giovani che, nel primo anno di vita, hanno il ventre coperto di piume bianche che formano una grande macchia più o meno estesa.
Nel corso del secondo anno questa fascia bianca scompare, ma i giovani sono ancora riconoscibili per il colore brunastro del piumaggio, che inizia ad assomigliare a quello degli adulti solo durante il terzo anno di vita.
La muta negli adulti avviene due volte l’anno: dopo la stagione riproduttiva (tra luglio e dicembre) per le penne della coda e prima di nidificare (tra gennaio e aprile) per le penne della testa, del collo e del corpo.


ALIMENTAZIONE: Abitudini alimentari spiccatamente ittiofaghe. In media, un cormorano assume circa 400-500 gr di pesce al giorno.


CICLO VITALE: Nel Nord Europa la riproduzione avviene in marzo mentre in Italia i primi insediamenti si osservano già in Gennaio.
La femmina è attratta dai richiami del maschio e si avvicina al prescelto, che ripiega a più riprese la testa all’indietro ed emette gridi rochi tenendo il becco semiaperto e le ali leggermente penzoloni. La femmina lo imita.
Durante la stagione degli amori le parate nuziali e gli accoppiamenti si susseguono e possono durare fino all’inizio dell’incubazione delle uova.
L’incubazione delle uova dura da 28 a 31 giorni ed inizia dalla deposizione del primo uovo: le schiuse risultano così scaglionate nel tempo e l’ultimo nato di una covata può rompere il guscio una decina di giorni dopo gli altri.
Le uova vengono covate sia dalla femmina che dal maschio che si alternano anche alla ricerca del cibo.
Depongono da 2 a 5 uova.
I pulli rimangono nel nido per circa 50 giorni e per le prime 12- 13 settimane ricevono cure parentali.
I cormorani sono erratici fino al raggiungimento della maturità sessuale e, d’estate, si spostano lungo le coste o nelle zone umide dell’interno, a volte molto lontano dal luogo dove sono nati.
Finita la stagione riproduttiva quasi tutta la colonia si mette in viaggio verso il Sud compiendo un volo lungo che va da parecchie centinaia fino a 2000 Km, per raggiungere le zone di svernamento adatte.
Le aspettative di vita si aggirano attorno ai 15-20 anni.


NOTE: Il cormorano ha piume permeabili e trascorre molto tempo al sole per asciugarsi. Le grandi zampe palmate sono un ottimo propulsore e la coda funge da timone direzionale consentendogli di cambiare repentinamente direzione in acqua all’inseguimento delle prede.
Il Cormorano è una delle poche specie capace di muovere gli occhi: in questo modo riesce a cacciare una grande varietà di pesci, base della sua alimentazione.
Se il pesce individuato è molto grande e non riuscirebbe ad inghiottirlo, lo tira fuori dall’acqua, lo lancia in aria, lo afferra per la testa per evitare che branchie e pinne si aprano incastrandosi in gola e lo inghiotte. Altre volte a terra lo rompe con il becco e poi lo mangia.
Frequente è anche la “pesca sociale” grazie alla quale più cormorani cooperano per accerchiare e catturare i pesci preda.
Può stare in apnea dinamica fino ad un minuto e mezzo.
il battito delle ali è rapido e costante, ciò gli permette di compiere lunghissime migrazioni. E’ considerato sacro in alcuni paesi, in altri è brutalmente sfruttato per la pesca.


COSA POSSIAMO FARE PER LORO?

– Pesca sostenibile.
– Salvaguardia delle aree di nidificazione.
– Fermare gli abbattimenti.
– Contattare LIPU o autorità forestali più prossima qualora si trovasse un esemplare in difficoltà, evitando il contatto.



BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA: