SCHIRIBILLA – Zapornia parva
CLASSIFICAZIONE
CLASSE | Aves
ORDINE | Gruiformes
FAMIGLIA | Rallidae
GENERE | Zapornia
SPECIE | Zapornia parva
NOME COMUNE | Schiribilla comune
STATO DI CONSERVAZIONE |> CR- In pericolo critico
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PERCHÉ?
– Drenaggio dei laghi per l’irrigazione e la produzione di energia idroelettrica.
– Degrado e distruzione delle zone umide.
– Raccolta intensiva di canne.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: Migratore, sverna in Africa, Asia occidentale e in minor numero nell’area mediterranea.
La nidificazione in Italia è concentrata principalmente nel medio e basso Po, fino alla laguna veneta.
HABITAT: La specie si riproduce in pianura (fino a 2.000 m) nelle zone temperate e steppiche.
Il suo habitat è rappresentato da zone umide d’acqua dolce a lento flusso, e per riprodursi necessità di vegetazione alta emergente in acque abbastanza profonde.
ASPETTO: Piccolo, con ali lunghe e un becco corto e verdastro con una piccola base rossa.
La faccia e le parti inferiori sono di colore grigio scuro nei maschi e di colore biancastro nelle femmine e nei giovani.
Gli adulti hanno fianchi lisci e penne copritrici sotto la coda spiccatamente barrate.
I giovani hanno i fianchi barrati; sono paragonati a Zapornia pusilla.
ALIMENTAZIONE: La dieta di questa specie è costituita principalmente da insetti (soprattutto coleotteri acquatici, Hemiptera, Neuroptera e Ditteri adulti e larvali), oltre che da semi e germogli di piante acquatiche (Carex, Sparganium, Polygonum e Nymphaea), vermi, gasteropodi, ragni e acari acquatici.
CICLO VITALE: La specie si riproduce in territori separati, in coppie solitarie o in gruppi familiari.
La stagione riproduttiva va da maggio ad agosto e in tale periodo compie una o due covate. Pare che sia la femmina a stimolare il maschio all’accoppiamento esibendosi in una parata nuziale con le piume della testa sollevate, le ali pendenti e il capo abbassato quasi a toccare con il becco il terreno.
Il nido è costruito dalla femmina tra la vegetazione presso l’acqua, utilizzando dei fuscelli e viene foderato di erbe e foglie secche.
Le 6-8 uova deposte sono incubate per 20-23 giorni sia dalla femmina che dal maschio.
I pulcini sono nidifughi e abbandonano il nido dopo alcuni giorni dalla nascita; vengono allevati da entrambi i genitori e all’età di circa 7 settimane sono in grado di volare.
Specie per lo più migratrice verso i territori di svernamento, da fine agosto a novembre, torna a nord tra febbraio e maggio e arrivano nuovamente nelle zone di riproduzione tra marzo e aprile.
Ha abitudini solitarie, al di fuori della stagione riproduttiva e durante la migrazione.
Ha una durata di vita di 6 anni.
NOTE: Di solito si ritira e si vede raramente, ma può essere confidente.
Ricco repertorio di richiami usati liberamente nel periodo riproduttivo.
Canto del maschio: forte serie di brevi “quek” nasali ascendenti ripetuti ogni un secondo e mezzo circa, prima di accelerare e scendere allo stesso tempo verso una voce più gutturale.
COSA POSSIAMO FARE PER LORO?
– Controllo della produzione di energia idroelettrica.
– Salvaguardia delle zone umide, con tutela o ripristino dell’alternanza tra vegetazione acquatica, canneti e pozze di acqua libera.
– Monitoraggio e protezione delle colonie di nidificazione.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA: