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Perdita dell'habitat, caccia, ricerca: i dettagli sui principali pericoli

Le tre maggiori minacce all’estinzione degli scimpanzé (e gorilla e bonobo) in Africa, sono la perdita dell’habitat, la caccia per le loro carni e l’uccisione delle madri per il commercio dei piccoli (nel passato molti scimpanzé furono esportati come animali da intrattenimento o per la ricerca scientifica).

L’aumento delle restrizioni legislative e delle pene hanno ridotto l’esportazione dei giovani scimpanzé, ma il pericolo non è assolutamente scomparso.

  • PERDITA DELL’HABITAT

Questo problema si collega alla sempre maggiore richiesta di terra da parte della popolazione. L’Africa attualmente è il continente con il più alto tasso di crescita della popolazione, che raddoppia ogni 24 anni. Nel 1990, il continente era abitato da circa 600 milioni di persone, con una sempre crescente pressione sulle risorse naturali. Le foreste vengono abbattute per ricavare legna da ardere, carbone e legname da costruzione. Vengono inoltre disboscate per ottenere spazio abitabile, pascoli per il bestiame, coltivazioni. Le concessioni delle foreste sono vendute a compagnie di legname del mondo sviluppato, spesso responsabili della triste trasformazione delle aree forestali in desertiche.

A meno che non troviamo un modo per rallentare la crescita della popolazione, le conseguenze dovute alla pressione demografica e allo sfruttamento delle risorse naturali si rivelerà troppo ingente da sopportare. La deforestazione spinge la specie scimpanzé verso l’estinzione. Molte popolazioni si sono gia frammentate. Gruppi molto piccoli, una volta isolati dagli altri, non saranno piu’ in grado di riprodursi con successo mantenendo un adeguato scambio genico.

  • CACCIA

Gli scimpanzé vengono cacciati per le loro carni come selvaggina, per il commercio di animali vivi, o, in alcuni posti, perché danneggiano le coltivazioni di banane o cacao che sorgono nelle zone confinanti con la foresta. La più grande minaccia per gli scimpanzé (e tutti gli animali della foresta) è il “commercio di selvaggina”. In tantissime zone dell’Africa viene infatti preferita la carne di animali selvatici: gli scimpanzé sono mangiati in Guinea, Liberia, Costa d’Avorio, Cameroon, Gabon, Guinea Equatoriale, Congo-Zaire e Congo-Brazzaville. Tale costume alimentare non è nuovo. Per centinaia di anni l’uomo ha praticato una caccia di sussistenza, vivendo in armonia con la natura. Oggi invece, questa caccia è diventata un grande business.

Cosa ha provocato questo cambiamento? Le compagnie di legname hanno costruito, e costruiscono tutt’ora, profonde strade nel bel mezzo dell’ormai ultima grande foresta equatoriale. I cacciatori, spesso professionisti provenienti dalle città, ottengono passaggi sui camion fino alla fine della strada, sparano a tutto ciò che vedono, nascondono le carcasse nei camion, spesso affumicate o disidratate, e le portano in città per venderle ai mercati. Lì è quindi possibile trovare la carne di ogni tipo di animale selvaggio – gorilla, bonobo e scimpanzé inclusi – con un prezzo più alto rispetto alla carne di animali domestici. Molti ristoranti “offrono” piatti a base di scimmie antropomorfe, insieme ad altri di animali ugualmente in pericolo d’estinzione. Questo commercio minaccia realmente l’esistenza di numerosissime specie di animali in via di estinzione, imponendo quindi la necessità di trovare una soluzione.

Le madri di molti piccoli vengono uccise in modo da poter contrabbandare i piccoli fuori dal paese. I compratori li utilizzano per l’intrattenimento o per le ricerche bio-mediche. Fortunatamente gli scimpanzé sono stati oggi classificati specie in via d’estinzione, e quindi il loro commercio dichiarato illegale. Ciononostante, questo continua. E’ stato calcolato che per ogni piccolo che esce incolume dal paese, 10 scimpanzé vengono uccisi. Quando una madre viene colpita, se riesce a fuggire addentrandosi nella foresta col piccolo, quasi sicuramente muore e con lei anche il piccolo. Inoltre, i richiami che la madre lancia, attirano altri componenti della comunità, che in molti casi verranno poi uccisi dai bracconieri. Senza considerare tutti gli scimpanzé che, una volta esportati, muoiono per mancanza di una adeguata alimentazione o affetto. Molte parti delle scimmie, quali la testa, le mani e il pene, vengono venduti come pozioni magiche. Per esempio, alcune parti della mano, se vengono seppellite nella polvere e annaffiate con l’acqua sporca di un bambino, si crede che egli crescerà con la forza e il coraggio di uno scimpanzé.

Nel 1975 è stata creata la Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie a Rischio della Fauna e Flora Selvatiche (CITES).
Attualmente gli scimpanzé in Africa sono classificati come in estinzione, mentre quelli in cattività negli Stati Uniti, in pericolo, una scappatoia questa che permette che vengano trasportati da uno stato all’altro per la ricerca scientifica.

  • SCIMPANZE’ NELLA RICERCA BIOLOGICA

E’ tempo di riconsiderare la nostra posizione acritica riguardo agli esperimenti condotti sugli animali nei nostri laboratori, così come altri abusi sugli animali, e di estendere la nostra etica anche al mondo animale. E’ sbagliato usare gli animali in ogni modo che ci appare adatto. Fino a che gli animali saranno usati nei laboratori, dovremo batterci per ottenere trattamenti umani e una legislazione che renda illegale il loro impiego nel caso in cui siano state trovate tecniche alternative. Una grande percentuale di test sono completamente inutili e dovrebbero essere interrotti immediatamente
Jane Goodall

Scimpanzé e altri primati, insieme a cani, gatti, maiali, cavie, topi e una gran quantità di animali da fattoria, sono stati utilizzati nella ricerca biomedica, come modelli animali per le malattie umane. Scimpanzé sono inoltre stati usati per valutare i danni subiti dal cervello e dal cranio in simulazioni di incidenti alla testa e negli studi di isolamento sociale. Gli scimpanzé sono così simili a noi da poter prendere o essere infettati da quasi tutte le malattie infettive umane conosciute. Nel 1978, l’Istituto Nazionale di Sanita’ americano dichiarò lo scimpanzé “ un insostituibile modello” per lo studio di alcune malattie.

Gli scimpanzé infettati con il virus dell’HIV, hanno mantenuto il retrovirus vivo nel flusso sanguigno. Ma durante quasi 20 anni di ricerca, fatta eccezione di 2 scimpanze’ maschi al Centro di Ricerca sui Primati di Yerkes, nessun scimpanzé ha mostrato tutti i sintomi dell’AIDS. I difensori dello studio sugli scimpanzé, sostengono che il loro uso ha permesso di raggiungere molte importanti scoperete, mentre gli oppositori sostengono la possibilità di usare altre soluzioni alternative, compresi volontari umani.

Finché gli scimpanzé saranno usati per queste ricerche, è nostro dovere trattarli nella maniera più umana possibile. La loro somiglianza con l’uomo non si esaurisce con il loro sistema immunitario o la fisiologia. I piccoli scimpanze’ necessitano le stesse cure e attenzioni dei bambini: devono essere cullati, amati, ci si deve giocare e parlare, devono poter interagire con altri scimpanzé, devono avere giochi e stimoli intellettivi in modo che non si annoino. Le condizioni per molti scimpanzé da laboratorio sono migliorate negli ultimi anni, ma è ancora tanto il lavoro da fare. Dobbiamo prenderci la nostra responsabilità per le sofferenze che abbiamo inflitto loro. E dobbiamo cambiare le cose.