COBITE DEL VOLTURNO – Cobitis zanandreai
CLASSIFICAZIONE
CLASSE | Osteichthyes
ORDINE | Cypriniformes
FAMIGLIA | Cobitidae
GENERE | Cobitinae
SPECIE | Cobitis zanandreai
NOME COMUNE | Cobite del Volturno
STATO DI CONSERVAZIONE |> CR- In pericolo critico
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PERCHÉ?: Distribuzione limitata e declino continuativo degli individui maturi.
Tutte le popolazioni si trovano al di fuori di aree protette, in corsi d’acqua soggetti a forti pressioni antropogeniche.
– Inquinamento.
– Coltivazioni intensive.
– Captazione delle acque.
– Introduzione di congenerici.
– Introduzione di specie alloctone.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: È una specie endemica italiana. Si pensava che fosse ristretta al fiume Volturno e al lago Fondi. Tuttavia recenti studi hanno dimostrato che sono presenti popolazioni anche nei fiumi Capodacqua (AQ), Moscarello, San Vito e Ninfa (LT), nei fiumi Rio e Sacco (RM) e nei fiumi Cosa, Gari e Melfa (FR).
La distribuzione effettiva della specie è ancora incerta.
HABITAT: Il Cobite del Volturno occupa i fondali sabbiosi e fangosi dei corsi d’acqua, nei tratti a lento scorrimento e bassa profondità, dove la vegetazione subacquea è abbondante.
ASPETTO: È un pesce di piccole dimensioni, con il corpo allungato, muso conico inclinato in avanti e bocca posizionata ventralmente.
La pelle è viscida, ricoperta di piccole squame protette da uno strato di muco. Il ventre è giallastro mentre il dorso presenta macchie brune che diminuiscono progressivamente lungo i fianchi. Possiede barbigli di dimensioni ridotte. Piccole striature sono presenti anche sulla testa e vicino agli occhi. Le pinne pettorali sono semitrasparenti con riflessi giallo-arancioni, solo quella dorsale e quella caudale sono maculate come il resto del corpo.
ALIMENTAZIONE: La dieta del Cobite è composta principalmente di larve di insetti, crostacei, vermi e alghe. Allo stadio larvale si ciba invece di plancton.
CICLO VITALE: La riproduzione avviene tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate quando l’acqua raggiunge una temperatura di 18 gradi, in acque poco profonde e ricche di vegetazione dove andranno a depositarsi le uova. La femmina depone, a più riprese, un totale di circa 100 uova a stagione.
Le larve si schiudono dopo circa 4-6 giorni e nei primi giorni di vita rimangono nascoste nella vegetazione, dopodiché iniziano a muoversi ma rimanendo comunque in stretto contatto con il fondale.
NOTE: Specie fotofoba attiva prevalentemente di notte o al crepuscolo o nei giorni molto nuvolosi.
Passa parte del tempo nascosto nel fondo fangoso e durante la stagione invernale si sposta nei tratti di fiume più profondi.
Presenta dimorfismo sessuale: i maschi sono più piccoli delle femmine, e hanno le pinne pettorali appuntite e lunghe.
Forma piccoli gruppi composti da una decina di individui.
COSA POSSIAMO FARE PER LORO?: Approfondire le ricerche sull’attuale distribuzione della specie per massimizzare l’efficienza dei progetti di conservazione
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA:
– Report under the Article 17 of the Habitats Directive Period 2007-2012 European Environment Agency European Topic Center on Biological Diversity.
– Bianco, P.G., Frezza, V. (2011), La fauna ittica d’acqua dolce del Parco Regionale del Matese: stato di conservazione delle specie e indicazioni gestionali. In: P.G. Bianco & G. de Filippo.Eds. Contributo alla conoscenza della fauna ittica d’acqua dolce in aree protette d’Italia. IGF Publ., USA pp. 45-68.