Il commercio delle grandi scimmie e di altri animali è un’attività criminale globale che sta spingendo le nostre specie più a rischio sull’orlo dell’estinzione.
Il commercio illegale di fauna selvatica provoca immense sofferenze agli animali che vengono strappati alla natura e uccisi o tenuti prigionieri in condizioni terribili.
La Crisi
Le specie minacciate di estinzione sono protette dalle leggi nazionali e internazionali. Ma troppo spesso questa protezione è solo sulla carta. Migliaia di animali vengono prelevati illegalmente dal loro ambiente naturale ogni anno per essere venduti sul mercato nero, vivi o ridotti a membra.
In tutto il mondo, il traffico di specie selvatiche danneggia la biodiversità, e quindi gli ecosistemi, e minaccia la sopravvivenza stessa di alcune delle nostre specie più iconiche.
Se non mettiamo fine a questo commercio criminale, i primati e altri animali selvatici scompariranno per sempre dalla terra, estinti. Tutte le grandi scimmie sono ora in pericolo, e la maggior parte delle specie sono classificate come “in pericolo critico”. Scopri di più sul traffico di grandi scimmie.
Il commercio di animali selvatici causa immense sofferenze agli animali attraverso il bracconaggio, il trattamento inappropriato e le condizioni terribili durante il trasporto, e la prigionia.
In quanto attività criminale organizzata, il traffico di specie selvatiche mina lo Stato di diritto e danneggia le comunità. Inoltre, può diffondere malattie, danneggiando così sia gli esseri umani che altri animali.
La domanda internazionale di animali vivi e parti di animali alimenta questo commercio illegale. Anche la povertà, lo sviluppo industriale ed economico scriteriato, l’avidità, la corruzione e una governance debole sono tutti elementi che contribuiscono al traffico illegale.
Tutti, dai governi alle imprese, ai consumatori e al pubblico in generale, abbiamo un ruolo da svolgere nella prevenzione dell’estinzione delle nostre specie più a rischio.
Cosa facciamo
Il Jane Goodall Institute (JGI) lavora per porre fine al commercio illegale di animali selvatici.
Riabilitazione degli animali confiscati
Il JGI gestisce santuari come Chimp Eden in Sud Africa e Tchimpounga Chimpanzee Rehabilitation Center nella Repubblica del Congo, il più grande santuario per gli scimpanzé in Africa. Da quando Tchimpounga è stato aperto nel 1992, il personale si è preso cura di 213 scimpanzé salvati.
Il nostro “approccio integrato a triangolo” per prevenire la tratta
- Istruiamo le comunità locali sui pericoli e le conseguenze del traffico di specie selvatiche, coinvolgendo le persone locali nel nostro lavoro.
- Supportiamo le forze dell’ordine per ridurre l’attività criminale e rafforzare le segnalazioni.
- I nostri progetti di conservazione, guidati dalle stesse comunità, promuovono condizioni di vita sostenibili per le comunità locali, fornendo mezzi alternativi per generare reddito.
Le azioni JGI sul territorio
In tutto il mondo, le sezioni nazionali JGI conducono campagne locali per prevenire il traffico di specie selvatiche nei propri Paesi e sollecitano politiche nazionali attive contro il traffico illegale e il bracconaggio attraverso azioni di tutela, l’impegno pubblico e la partnership.
Collaborazione globale
Il JGI collabora con altre Organizzazioni nel promuovere la ricerca, la condivisione delle conoscenze, il sostegno e l’azione per proteggere la fauna selvatica dal commercio illegale.
Poniamo fine al crimine contro la fauna selvatica
Questo status quo NON E’ un’alternativa. Le leggi internazionali richiedono un cambiamento trasformativo per affrontare le sfide globali in materia di biodiversità, clima, sviluppo, salute pubblica e animale.
Il Jane Goodall Institute ha aderito alla Global Initiative to End Wildlife Crime, un’alleanza internazionale lanciata nel giugno 2020. In qualità di sostenitori internazionali e partner di End Wildlife Crime, collaboreremo a una strategia mirata per il cambiamento.
End Wildlife Crime si pone i seguenti obiettivi:
- Creare un nuovo accordo globale sui crimini contro la fauna selvatica.
- Modificare le leggi sul commercio internazionale di specie selvatiche esistenti, per includere la salute pubblica e la salute degli animali nei processi decisionali.
Questi due obiettivi si traducono in:
- sostenere l’adozione di un quarto protocollo sui crimini contro la fauna selvatica ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale; e
- emendare la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES) per includere criteri di salute pubblica e salute animale nei processi decisionali della Convenzione.