Il Centro di Riabilitazione Chimp Eden accoglie scimpanzé orfani sradicati dal loro ambiente naturale. Qui possono vivere la loro vita in un ambiente privo di rischi, ricevendo la necessaria attenzione per riprendersi dai traumi che hanno vissuto.
Situato all’interno della splendida riserva naturale di Umhloti di 1.000 ettari, a 15 chilometri da Nelspruit, nel nord-est del Sud Africa, il Santuario del Jane Goodall Institute Chimp Eden ospita scimpanzé strappati al loro ambiente naturale e confiscati in varie parti del mondo. Questi scimpanzé non sono più in grado di vivere autonomamente nel loro ambiente naturale perché sopravvissuti al mercato illegale di animali domestici o come selvaggina, o traumatizzati perché usati nei circhi, esposti nei resort sulle spiagge o nei locali notturni.
Fondato nel 2006, primo e unico santuario della zona, Chimp Eden è la fortuna di questi scimpanzé, che qui possono vivere la loro vita in un ambiente privo di rischi, ricevendo la necessaria attenzione per una appropriata riabilitazione. A Chimp Eden gli scimpanzé vivono in un ambiente semi-selvatico, hanno la possibilità di una regolare interazione sociale, sviluppano comportamenti normali all’interno di un gruppo.
Attualmente Chimp Eden ospita 33 scimpanzé, gran parte dei quali provenienti dal Sud Sudan e dall’Angola, con alcune eccezioni di scimpanzé provenienti da Italia, Liberia, Repubblica Centraficana, Ghana, Dubai e circhi locali. La maggior parte degli scimpanzé erano neonati quando sono giunti a Chimp Eden, scampati al commercio di carne di animali selvatici e di animali domestici. Sono stati salvati anche numerosi individui adulti, con una storia di sfruttamento nell’industria dell’intrattenimento.
Ci sono 3 gruppi sociali composti da 13, 13 e 7 individui, formati in base alle dinamiche dei gruppi pre-esistenti e alle caratteristiche dei nuovi arrivati, alla loro età, al genere e alla storia del singolo. L’inserimento di un nuovo scimpanzé all’interno di un gruppo è spesso un processo difficile e lungo, non solo per la complessità della struttura gerarchica, ma anche perché molti scimpanzé che vivono in condizioni di sfruttamento arrivano con pochissime abilità sociali.