“Senza dubbio una delle persone che ha maggiormente contribuito alla conoscenza del mondo in cui viviamo”
Enciclopedia Britannica
“Gli studi di Jane Goodall sugli scimpanzé rappresentano una delle più grandi conquiste scientifiche dell’Occidente”
Stephen Jay Gould

Era il 1960 quando Jane Goodall, all’età di 26 anni, arrivò dall’Inghilterra in quello che è ora conosciuto come Parco Nazionale di Gombe Stream, in Tanzania, avventurandosi allo studio del mondo quasi sconosciuto degli scimpanzé selvatici, iniziando la sua pionieristica ricerca.
Affascinata dalla fauna selvatica ma con poco più di un taccuino e un binocolo, Jane Goodall entrò in un campo allora totalmente sconosciuto, presentando al mondo uno straordinario spaccato sugli esseri viventi più prossimi al genere umano, gli scimpanzé. Fu lei che, con le sue importanti scoperte scientifiche, mostrò che questi animali manifestano comportamenti ritenuti fino ad allora esclusiva caratteristica dell’uomo: uno scimpanzé può ragionare e risolvere semplici problemi, costruire e usare utensili, prova emozioni simili alle nostre, ha una complessa vita affettiva con gli altri membri del gruppo e possiede un certo grado di autocoscienza.
In più di 60 anni di lavoro pionieristico, la Dr. Jane ha inoltre dimostrato la necessità urgente di proteggere gli scimpanzé dall’estinzione e insistito sulla necessità di includere le esigenze della popolazione locale e l’ambiente nei programmi di protezione delle specie animali.
Nel 1977, Jane fonda il Jane Goodall Institute, che continua a sostenere le ricerche a Gombe. Sulle orme della scienziata e naturalista, in tutto il mondo l’Istituto si dedica alla conservazione degli scimpanzé e del loro ambiente naturale; alla denuncia delle deplorevoli condizioni nelle quali spesso si trovano gli scimpanzé in cattività; all’educazione ambientale e interculturale; al miglioramento della qualità della vita delle popolazioni locali, ritenendo che non sia possibile proteggere gli scimpanzé senza tenere conto delle esigenze di sviluppo di coloro che condividono lo stesso ambiente.
Nel 1991, dopo un incontro con un gruppo di studenti tanzaniani per discutere i problemi della comunità, Jane creò Roots&Shoots, Radici & Germogli (R&S), un programma educativo dedicato ai giovani per sostenerli nella loro azione per l’integrazione uomo-animale-ambiente, all’interno delle loro comunità. Fino alla fine Jane Goodall ha viaggiato costantemente per divulgare la necessità di impegnarci tutti, parlando soprattutto ai giovani: ovunque ci sia un gruppo R&S, quei giovani portano avanti e realizzano importanti cambiamenti a beneficio delle persone, degli animali e dell’ambiente. Oggi il programma Roots&Shoots con la sua innovativa metodologia è presente in 75 paesi in tutto il mondo! Sul modello Roots&Shoots l’Istituto Jane Goodall Italia ha pubblicato il volume Lavorare per la sostenibilità. Educazione e impegno civico.
Il legame profondo creato da Jane, l’impatto incalcolabile della sua opera continua nel lavoro dell’Istituto Jane Goodall presente in 25 Paesi e curato da decine di persone decise a proseguire il lavoro di Jane per contribuire a disegnare società più giuste, una umanità che rispetti tutti gli esseri viventi, che riconosca il patrimonio naturalistico come principio di vita, che si adoperi per progredire nella sostenibilità. Intanto, come Jane ha insegnato, la Speranza è nel fare.
un tutt’uno imprescindibile
obiettivo primo di ogni intervento di conservazione





































































