La riabilitazione possibile per gli scimpanzè catturati

Come ci insegna Wounda, ogni scimpanzè riabilitato sarà per sempre riconoscente per la sua libertà riconquistata

Feriti, maltrattati, malnutriti e traumatizzati, non più capaci di vivere da soli: sono i tanti scimpanzé strappati in giovane età alla loro vita selvatica dal bracconaggio e dal commercio illegale, che vengono portati ogni anno ai Centri di Riabilitazione per gli Scimpanzé del Jane Goodall Institute.

È in questi Centri del Jane Goodall Institute in Sud Africa e Congo che tanti scimpanzé resi orfani, maltrattati e schiavizzati possono trovare un rifugio sicuro e le cure di cui hanno bisogno, una seconda possibilità di vita!

Quando Jane Goodall ha iniziato la sua ricerca nel 1960, da 1 a 2 milioni di scimpanzé vivevano allo stato brado. Ora si stima che ce ne siano circa 340.000 sparsi in 21 nazioni africane.

Oltre 3.000 grandi scimmie, tra cui gli scimpanzé, vengono uccise o catturate illegalmente ogni anno per finanziare il traffico illegale, incluso il terrorismo internazionale.

Ogni anno, i bracconieri uccidono migliaia di scimpanzé come parte del commercio illegale di carne di animali selvatici. In genere, i cacciatori vendono a pezzi gli adulti come carne e risparmiano le vite degli scimpanzé più giovani per venderli come animali domestici, nonostante le leggi internazionali ne vietino il commercio.

L’agricoltura, il disboscamento e l’attività estrattiva delle miniere distruggono vaste porzioni di habitat naturali delle scimmie antropomorfe.

La caccia di animali selvatici per la loro carne e il traffico illegale di animali vivi hanno causato forti cali nelle popolazioni di primati. I bonobo, ad esempio, conosciuti anche come scimpanzé pigmei, hanno perso il 29% del loro habitat, gli scimpanzé dell’Africa centrale hanno perso il 17% e quelli nell’Africa occidentale l’11% del loro ambiente naturale. Si stima che nel 2030 rimarrà solo il 10% dell’habitat naturale degli scimpanzé.

Fai la differenza
DIVENTA CUSTODE DI UNO SCIMPANZE’