La Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) ci ricorda che “l’Italia è estremamente ricca in biodiversità, ospitando la maggiore quantità di specie animali e vegetali in numero e densità in Europa, cosi come un alto livello di endemismo”.
Ciò è legato alla varietà di aree biogeografiche diverse. Parlando in numeri, la IUCN menziona che 67.500 specie vivono solo in Italia, questo rappresenta il 43% delle specie totali descritte in tutta Europa e il 4% a livello mondiale. Di queste, circa il 30% delle specie animali e il 15% di quelle vegetali sono endemiche come, ad esempio, il tritone sardo (Euproctus platycephalus), la lampreda padana (Lampetra zanandreai) o il camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica), l’abete siciliano (Abies nebrodensis).
In termini di fauna, si stima che l’Italia abbia circa 58.000 specie, delle quali 1.268 (2%) vertebrati, 1.812 (3%) protozoari, e il restante 95% invertebrati, in maggioranza insetti.
Proporzionale a questa grande quantità di specie, è la responsabilità che abbiamo di proteggerli. Alcuni sono già protetti, altri ancora lo necessitano.
Ci sono oltre 6.700 specie di piante vascolari, 1.156 specie di briofite registrate, e circa 20.000 specie di funghi noti, incluse 2.328 specie di licheni (CBD 2013).
Le maggiori minacce alla modifica degli ecosistemi derivano delle attività umane come inquinamento, frammentazione degli habitat, uso di prodotti tossici e ormoni, cosi come una gestione inadeguata delle foreste e dell’agricoltura, l’introduzione di specie aliene, l’eccessiva urbanizzazione e altri fattori ingerenti provocati dall’uomo all’ambiente.
Ma quali sono le nostre specie in pericolo? Il Jane Goodall Institute Italia sa, come la dottoressa Goodall spesso ci ricorda, che occorre Conoscere per Salvare, per realizzare il Cambiamento indispensabile a progredire nella sostenibilità.
Scopriamo insieme la ricchezza biologica del nostro paese in pericolo di estinzione.
Le schede sono curate dall’attivista Roots & Shoots Italia Sofia Soler.