L’azione del JGI ad ampio raggio

Come Jane Goodall Institute lavoriamo contro il traffico ed il commercio illegale di animali selvatici a livello internazionale e locale, per incidere al massimo su tutti i fattori causa di questo crimine.

A livello internazionale il Jane Goodall Institute lavora attivamente per porre fine al commercio illegale delle specie selvatiche. Nei nostri santuari in Africa il JGI salva e si prende cura degli scimpanzé orfani e di altri animali vittime della tratta. Promuoviamo anche iniziative di conservazione, guidate dalle comunità locali, che favoriscono la diffusione tra le comunità di mezzi di sussistenza sostenibili, in modo da fornire soluzioni di reddito alternative al bracconaggio e al commercio illegale.

Il JGI collabora inoltre con numerose agenzie per proteggere le Grandi scimmie Selvatiche dal rischio del traffico, attraverso la ricerca sul campo e lo sviluppo di nuove tecnologie per identificare il traffico online di Grandi Scimmie.

A livello locale, gli istituti JGI di tutto il mondo stanno conducendo campagne di sensibilizzazione per prevenire il traffico di specie selvatiche nelle loro regioni e per incoraggiare politiche nazionali anti-tratta.

  • 1- Il salvataggio di animali sottratti al traffico illegale

Il JGI gestisce il Centro di riabilitazione degli scimpanzé Tchimpounga nella Repubblica del Congo, la più grande oasi faunistica per scimpanzé in Africa. Da quando Tchimpounga ha aperto nel 1992, lo staff ha curato più di 190 scimpanzé strappati al traffico illegale. La struttura ospita attualmente 150 scimpanzé.

Il JGI gestisce anche il Centro di Riabilitazione Chimp Eden in Sud Africa, che accoglie scimpanzé non più in grado di vivere autonomamente.

  • 2- L’approccio triangolare: lavorare in partnership per prevenire il traffico di specie a rischio di estinzione

La cura dei santuari è solo una parte dei nostri sforzi locali per proteggere le specie in via di estinzione a causa del traffico illegale.

Usiamo un “approccio triangolare”, educando i giovani e i membri delle comunità sui pericoli e le conseguenze del traffico di specie selvatiche e coinvolgendoli nel nostro lavoro; e sostenendo le forze dell’ordine nella loro azione per ridurre l’attività criminale e rafforzare il monitoraggio delle aree selvatiche.