PROTEGGIAMO GLI ECOSISTEMI TERRESTRI: Obiettivo 15 dell'Agenda 2030

Conosco quindi Cambio!

“Solo comprendendo ce ne interesseremo.
Solo interessandocene aiuteremo.
Solo aiutando tutto potrà salvarsi.”
(Jane Goodall)

Conosci e Agisci per realizzare l’obiettivo 15 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile:
PROTEGGERE GLI ECOSISTEMI TERRESTRI!

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lunedi

INFORMATI!

L’obiettivo 15 ha come scopo il proteggere, il ripristinare e il favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre poiché, tra i tanti numeri:

  • tredici milioni di ettari di foreste vanno perse ogni anno
  • – il persistente deterioramento dei terreni ha portato alla desertificazione di 3,6 miliardi di ettari.
  • – Oltre 31.000 specie sono minacciate di estinzione, rappresentano il 27% delle oltre 116.000 specie riportate nella lista IUCN.
  • – A causa della siccità e della desertificazione, vengono persi 12 milioni di ettari di terreni ogni anno (23 ettari al minuto), terreni dove potenzialmente avrebbero potuto essere coltivate 20 milioni di tonnellate di cereali.
  • – Le regioni montuose forniscono il 60-80% dell’acqua dolce della Terra.
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martedi

ESPLORA!

  • – Ti sei mai chiesto quanti alberi dobbiamo piantare per sostenere il nostro presente? “Nel mondo abbiamo bisogno di piantare mille miliardi di alberi, non è una quota enorme: se la dividiamo per gli abitanti dei diversi Paesi all’Italia ad esempio toccherebbe piantarne due miliardi….” dichiara Stefano Mancuso. Leggi l’intervista all’autore di Plant Revolution.
  • – Film:
    • A life on our Planet: documentario del più noto documentarista di natura al mondo David Attenbourough, la sua eredità professionale, ciò che ha visto e il mondo che ci ha raccontato, cosa ha fatto l’Uomo della sua Terra, e cosa dobbiamo fare, perché non è ancora troppo tardi!
    • Fiamme sull’Amazzonia (1993), di Luis Llosa. Il film è ambientato nel bacino amazzonico della Bolivia dove i ranch di bestiame stanno sostituendo la foresta pluviale, ma il leader del movimento contro la deforestazione, Santos, si oppone stringendo un’alleanza con i nativi per protestare. Pagherà con la vita le conseguenze di questo suo gesto. Il giornalista statunitense O’Brien vuole una storia da scrivere perché è convinto che la polizia sia implicata nella deforestazione e nell’omicidio di Santos e si fa aiutare – per poi innamorarsene – da una ambientalista Alyssa Rothman che ha lavorato per Santos. I due si troveranno a fare i conti con la polizia e con i potenti gruppi di taglialegna, disposti a tutto prima di abbandonare i loro affari redditizi.
  • – Libri:
    • Perdere la terra (2019) di Nathaniel Rich.
      Come scritto sulla quarta di copertina: “C’è stato un momento, fra il 1979 e il 1989, in cui i rappresentanti politici e la grande industria si sono dimostrati disposti a mettere in primo piano la tutela del pianeta e a collaborare con scienziati e attivisti per affrontare le conseguenze del riscaldamento globale. In più occasioni, durante quel decennio, le maggiori potenze mondiali sono arrivate a un soffio dal condividere un serio impegno sul cambiamento climatico. Ma non ce l’hanno fatta. Perdere la Terra racconta i retroscena di questo fallimento, concentrandosi sul ruolo di uno dei principali responsabili di emissioni di anidride carbonica, gli Stati Uniti d’America, e ricostruendo l’infaticabile contributo di alcuni eroi che hanno lottato per risvegliare la coscienza pubblica, come Rafe Pomerance, «lobbista per l’ambiente», e James Hansen, astrofisico e climatologo. Il primo si muove attorno al mondo della politica, il secondo parte dalla ricerca scientifica, ma il loro obiettivo è comune: spingere il governo del loro paese ad agire prima che sia troppo tardi, e a farsi promotore di un accordo internazionale vincolante. (…) Ma di questa storia tutti noi, oggi, siamo vittime e insieme protagonisti, perché il finale è ancora da scrivere.
      Il passato ci insegna che politica, scienza, tecnologia ed economia da sole non bastano a raggiungere una soluzione di fronte al cambiamento climatico. È necessario riportare al centro la dimensione etica del problema. Ora che l’esistenza della nostra civiltà è incontrovertibilmente minacciata, cosa siamo disposti a fare? Siamo disposti a modificare il nostro stile di vita? Riusciremo a scrivere una storia diversa per i nostri figli e nipoti?”
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mercoledi

METTICI LA FACCIA

  • – Diffondi l’impegno del Jane Goodall Institute per la tutela degli scimpanzè, che rischiano l’estinzione. Diventa Guardiano di uno scimpanzè, offrigli una seconda possibilità nei santuari del Jane Goodall Institute.
  • Crea un gruppo Roots&Shoots, fate un sopralluogo nel vostro territorio, individuate un’area da riforestare. Scrivete e chiedete un incontro con le amministrazioni locali e proponete il rimboschimento, offritevi di farlo coinvolgendo le scuole locali. Rivolgetevi ai Carabinieri forestali per avere a disposizione le giuste specie arboree e per conoscere il periodo adatto in cui piantumare, le necessità della specie, la vicinanza dell’acqua.
    Create un evento per annunciare il vostro progetto, cercate volontari per seguire nel corso del tempo il progetto, anche dopo che avrete piantato. Informate i media dei pro e dei contro legati alla vostra iniziativa.
    Piantate e poi monitorate periodicamente: avrete contribuito a salvare un pezzo di mondo!
    Conta sempre sul nostro sostegno, saremo felici di supportarti e, se necessario, guidarti.
  • Puoi creare una mini-serra a casa. Ci vuole poco e procura una grande soddisfazione. Scopri come fare cliccando qui!
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giovedi

TU PER IL CAMBIAMENTO

Potresti piantare un albero.

Sarebbe opportuno tenere presenti alcuni elementi messi in evidenza da Giorgio Vacchiano, ricercatore e docente in Gestione e pianificazione forestale presso l’Università Statale di Milano e nel 2018 nominato dalla rivista «Nature» tra gli 11 migliori scienziati emergenti nel mondo che «stanno lasciando il segno nella scienza».
In un’intervista a Giorgia Marino per Casa Naturale egli dice:
“Piantare alberi e piantare boschi non è la stessa cosa. È vero che un albero, pure da solo, assorbe comunque C02 con la fotosintesi, ma per farlo efficacemente nel tempo deve poter vivere tranquillo ed è più facile che ciò accada se si riescono a creare ecosistemi autosufficienti. Se piantiamo singoli alberi in città, non possiamo essere certi di che fine faranno dopo qualche anno. Se invece piantiamo un boschetto che possa pian piano formare il proprio suolo, catturare l’acqua della pioggia e trasmetterla da pianta a pianta, interagire con gli insetti, si formeranno tutte le dinamiche che rendono stabile e autonomo un ecosistema”.

Tieni presente che delle oltre 80.000 specie di alberi, meno dell’1% di essi è stato studiato per un potenziale utilizzo: studiare gli alberi è nel futuro.

– Per monitorare le foreste, prova l’app del Global Forest Watch!

Guida per i pigri per salvare il mondo

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venerdi

TU INSIEME A NOI

Forever Wild – Natura per sempre: Campagna mondiale del Jane Goodall Institute

Il traffico delle grandi scimmie e di altri animali selvatici è un’attività criminale globale che sta spingendo la gran parte delle specie animali più a rischio sull’orlo dell’estinzione. Il commercio illegale di animali selvatici oltre a contribuire alla perdita di biodiversità provoca immense sofferenze agli animali che vengono sottratti al loro ambiente naturale e uccisi o tenuti in cattività in condizioni terribili.

Contro questo, il Jane Goodall Institute (JGI) lancia in tutto il mondo la Campagna Forever Wild, per richiamare l’attenzione sulla crisi che minaccia le grandi scimmie e altre specie animali e per unire gli sforzi di tutti per porre fine al traffico di animali selvatici.

Ognuno di noi è coinvolto. Conoscere e far conoscere le problematiche legate al traffico illegale di specie protette, promuovere e sostenere iniziative per fermare la criminalità contro la fauna selvatica, sono i passi essenziali che possono contribuire in modo sostanziale a fermare questa piaga.
Lavoriamo insieme perché in futuro tutta la fauna selvatica possa vivere in un ambiente naturale sicuro.