La protezione delle foreste non può essere la “soluzione dimenticata” per affrontare il cambiamento climatico

La protezione delle foreste non può essere la “soluzione dimenticata” per affrontare il cambiamento climatico
12 Luglio 2019 Redazione

Le foreste sono molto più che i “polmoni della terra”. L’equilibrio tra tutto ciò che consente alla vita di prosperare sulla Terra dipende dal ruolo svolto dalle foreste, per più motivi di quanti non possiamo pensare: le foreste sono il ​​meccanismo/il sistema che assorbe gran parte delle emissioni di carbonio in eccesso e che rilascia ossigeno nell’atmosfera. La deforestazione e il degrado delle foreste contribuiscono fino al 30% delle emissioni globali di gas serra ogni anno, competendo con la quantità globale delle emissioni prodotte dai mezzi di trasporto.

Non sarà mai, quindi, enfatizzata abbastanza l’importanza delle foreste tropicali, per le loro dimensioni e la loro geografia, e per la capacità di immagazzinare carbonio e rallentare il cambiamento climatico. Al Summit per l’Azione Globale sul Clima, svoltosi a metà settembre a San Francisco, Jane Goodall e il Jane Goodall Institute hanno preso una chiara posizione: la soluzione dimenticata per la riduzione dei cambiamenti climatici è negli alberi e nelle foreste, e si deve fare qualcosa per proteggere questi ambienti prima che sia troppo tardi.

Qual è il problema?

Le attività umane, comprese le pratiche agricole non sostenibili, l’allevamento industriale e lo sviluppo umano, stanno contribuendo a ridurre la quantità delle foreste in tutto il mondo. Gli habitat degli scimpanzé e gli habitat di altre grandi scimmie come gli oranghi sono distrutti e sostituiti da terreni dedicati ad un’agricoltura industriale insostenibile. È una situazione che crea un circolo vizioso finalizzato alla distruzione, perché la deforestazione riduce anche la biodiversità di tante specie (molte delle quali – come gli scimpanzé – sono essenziali dispersori di semi che mantengono la salute delle foreste) contribuendo così ancora di più alla perdita delle foreste.

Ma l’aspetto positivo del problema è che contrastare con efficacia il degrado costituisce una soluzione sicura per incidere in modo significativo sulla riduzione dei cambiamenti climatici. Prevenire la continua perdita e il degrado delle foreste e sostenere azioni per un loro ripristino adeguato e sostenibile può contribuire per ben un terzo alla riduzione dei cambiamenti climatici fissati dall’agenda internazionale per il 2030. Ripristinare soli 350 milioni di ettari di foresta potrebbe potenzialmente sequestrare (compensare) l’equivalente di 1,7 giga-tonnellate di biossido di carbonio all’anno (dati dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura – IUCN).

Cosa sta facendo JGI sulla deforestazione?

La protezione degli scimpanzé e delle altre grandi scimmie e dei loro habitat è al centro della missione del Jane Goodall Institute, e per realizzarlo è essenziale affrontare la minaccia della deforestazione. Attraverso i nostri sforzi per la conservazione centrati sulle comunità, l’Istituto Jane Goodall sostiene e supervisiona un approccio olistico per la protezione e la riabilitazione degli habitat, che si traduce in azioni per favorire un migliore accesso all’istruzione, una migliore sanità, una equità di genere e una crescita economica sostenibile caratterizzata da una minore dipendenza dalle pratiche di deforestazione.

1- Proteggere le foreste pianificando l’uso del territorio e creando possibilità di reddito sostenibile
Lavoriamo con le comunità locali promuovendo la pianificazione dell’uso del territorio per designare le riserve forestali protette e per delineare specifiche aree agricole che mantengano le foreste pur consentendo una crescita sostenibile. Diamo inoltre formazione e risorse per favorire opzioni di sostentamento sostenibili – come l’agroforestazione e l’apicoltura – che riducono la necessità di disboscare illegalmente per uso personale o per la vendita di legna e che proteggono gli scimpanzé impedendo alle persone di entrare nelle foreste o di cacciare illegalmente per la carne di animali selvatici. Il JGI collabora anche con i governi locali e internazionali per sostenere politiche che enfatizzano lo sviluppo sostenibile.

2- Usare la scienza e la tecnologia per proteggere le foreste
Attraverso il continuo sviluppo di tecnologie scientifiche e di informazioni scientifiche sulla conservazione, il JGI contribuisce ad aumentare la conoscenza, l’accessibilità e la comprensione dell’importanza della conservazione incentrata sulla comunità per proteggere gli habitat degli scimpanzé e per mitigare i cambiamenti climatici.


Uso di un cellulare per monitorare la salute delle foresteUtilizzando queste conoscenze, i leader locali possono mappare accuratamente il proprio territorio per comprendere meglio lo stato delle foreste e i modi per ripristinarle e proteggerle meglio. Questi progressi aiutano il JGI a rendere democratico l’accesso alle informazioni sui cambiamenti forestali, consentendo ai leaders locali di identificare le priorità per la conservazione del loro habitat e di sviluppare soluzioni sostenibili. I risultati sono decisioni più tempestive, efficaci e informate. Tra gli strumenti facilmente utilizzabili sviluppati dal JGI e da altri partner vi sono molteplici applicazioni digitali per il monitoraggio delle foreste, che permettono di valutare la qualità generale dell’habitat utilizzando immagini satellitari ad alta risoluzione, lanciando un’allerta quasi in tempo reale in presenza di azioni di deforestazione.

3- Incoraggiare i giovani ad agire contro la deforestazione
I giovani che partecipano al programma Roots & Shoots dei JGI in tutto il mondo identificano spesso la deforestazione come un problema importante nelle loro comunità e pianificano progetti di servizi per aiutare a ripristinare gli habitat forestali vicini e / o per sostenere la protezione delle foreste globali. Scopri di più su come iniziare il tuo progetto personale per proteggere le foreste, inizia con un clic e / o unisciti al nostro gruppo Roots &Shoots Italia per condividere idee e molto altro ancora.

“Non abbiamo mai avuto bisogno di giovani per proteggere la fauna selvatica più di quanto non ne abbiamo ora.”
Dr. Jane Goodall

Vertice sull’Azione per il Clima Globale

Jane Goodall, insieme al Jane Goodall Institute, usa la sua voce e la sua piattaforma per sostenere gli obiettivi ambientali per la sostenibilità indicati dalle Nazioni Unite. Jane Goodall sta facendo proprio questo al Summit per l’azione climatica globale del 2018.

Il vertice ha coperto una serie di questioni chiave come il raggiungimento di sistemi energetici sani, la crescita economica inclusiva, le comunità sostenibili, la gestione della terra e degli oceani e gli investimenti per il cambiamento climatico. Il vertice consente ai leader internazionali e locali impegnati nell’azione per il clima di raccogliere e discutere innovazioni sostenibili per i cambiamenti climatici, valutare i risultati ottenuti per l’ambiente e ragionare sui modi per continuare a fare passi avanti verso un ambiente più sostenibile.

Il messaggio di speranza di Jane Goodall su questo tema è chiaro: l’urgenza di combattere le minacce poste dai cambiamenti climatici è molto reale. Ognuno di noi ha una responsabilità verso altre persone, altri animali e l’ambiente e spetta a ciascuno di noi prendere ogni giorno decisioni che riducano i danni e proteggano la vita.
Proteggere le foreste non può continuare ad essere la soluzione dimenticata.