Verso un accordo mondiale per fermare il commercio illegale di animali selvatici

Verso un accordo mondiale per fermare il commercio illegale di animali selvatici
29 Gennaio 2024 Redazione

L’Ufficio delle Nazioni Unite per la prevenzione del crimine (UNODOC) nel suo ultimo rapporto riferisce una notizia accolta con entusiasmo da chi si impegna da sempre, come noi all’Istituto Jane Goodall, per fermare il commercio illegale e lo sfruttamento della natura: la netta maggioranza degli Stati sono in favore un nuovo accordo globale per combattere il traffico di animali selvatici.

L’Iniziativa Mondiale per Porre Fine alla Criminalità contro la Fauna Selvatica (EWC – End Wildelife Crime)  riferisce che ben il 78% degli Stati supporta un protocollo aggiuntivo alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata (UNTOC). Il forte sostegno di Africa e Sud America è stato molto importante. Adesso, il supporto di tutti è cruciale, chiediamo di unirvi a noi nel sostenere la causa in favore della biodiversità e della cooperazione globale.

L’Istituto Jane Goodall ritiene che il nuovo rapporto per la prevenzione del crimine delle Nazioni Unite sia una pietra miliare per aprire la strada a un accordo definitivo contro il traffico di animali selvatici. Una analisi condotta dall’EWC ha dimostrato che la maggior parte degli Stati partecipanti riconosce la presenza di lacune nel quadro giuridico internazionale su questo crimine. Proprio per procedere a colmare tale lacuna il 78% degli Stati si dichiara favorevole all’emanazione di un possibile protocollo aggiuntivo all’UNTOC specifico sul traffico degli animali selvatici e comunque aperto a una discussione costruttiva sull’argomento.

L’esperta dell’Istituto Jane Goodall sui traffici di animali selvatici, Zara Bending, accogliendo con favore il rapporto UNODOC, ha commentato: “Questo ultimo rapporto conferma che il favore per la stesura del protocollo mondiale sul crimine contro la fauna selvatica sta crescendo tra gli Stati. La riforma della legge internazionale è necessaria. Il supporto chiaro e deciso dell’Africa e del Sud America dovrebbe essere preso come un invito per il resto del mondo a sostegno proprio di questi stati che continuano ad agire quali custodi dei più spettacolari luoghi sulla terra, ricchi di biodiversità. Insieme ai nostri colleghi dell’EWC continueremo a sostenere gli sforzi per arginare la criminalità, prevenire le pandemie e sostenere la biodiversità.