Storica risoluzione delle Nazioni Unite sul benessere degli animali, ambiente e sviluppo sostenibile

Storica risoluzione delle Nazioni Unite sul benessere degli animali, ambiente e sviluppo sostenibile
11 Marzo 2022 Redazione

Il Jane Goodall Institute accoglie con grande favore la risoluzione dell’ONU sulla correlazione tra benessere animale, ambiente e sviluppo sostenibile.

È la prima volta che viene presentata e approvata dal massimo organo delle Nazioni Unite che delibera e decide in materia ambientale una risoluzione che ha un esplicito riferimento al benessere degli animali.

La risoluzione è stata adottata dall’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEA) il 2 marzo scorso nella sua quinta sessione ripresa (UNEA 5.2, Nairobi).

La risoluzione, promossa da sette Stati membri – Ghana, Etiopia, Burkina Faso, Senegal, Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan e Pakistan –invita il Direttore Esecutivo del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) ad elaborare una relazione sulla correlazione  tra benessere degli animali, ambiente e sviluppo sostenibile, da redigersi in stretta collaborazione con l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE), il gruppo di esperti di alto livello One Health e altre parti interessate. Una tale comprensione olistica promuoverebbe il raggiungimento di molteplici obiettivi di sviluppo sostenibile e favorirebbe il sostentamento rurale, in particolare nel sud del mondo.

“Accogliamo con favore questo strumento rivoluzionario – riflette Zara Bending, esperta del Jane Goodall Institute in commercio di fauna selvatica – in un momento storico in cui la necessità ci impone di rivalutare e ristabilire il nostro rapporto con la natura. L’adozione di questa risoluzione eleva e integra il benessere degli animali come parte essenziale della mappatura di possibili soluzioni sostenibili. Un tale approccio inclusivo del benessere si allinea con la nostra convinzione fondamentale che ogni individuo è importante e merita comprensione e rispetto”.

Anche Jane Goodall, in una lettera inviata a più Stati membri prima dell’Assemblea, fa riferimento a “un crescente corpo di letteratura scientifica che dimostra chiaramente la sensibilità degli animali, la loro intelligenza e il loro comportamento emotivo“.

La nostra speranza è che la relazione richiesta fornisca una chiara  base di conoscenze comprovate sulla quale verranno prese decisioni informate a beneficio degli animali, delle persone e del nostro ambiente condiviso.

L’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEA) riunisce i rappresentanti dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite, delle imprese, della società civile e di altre parti interessate, per concordare politiche per affrontare le sfide ambientali più urgenti del mondo. L’UNEA è il massimo organo internazionale  per deliberare e decidere in materia ambientale.

Il Jane Goodall Institute, insieme ai suoi gruppi Roots & Shoots nel mondo, si è unito ai colleghi che sostengono questo strumento vitale. La campagna di sensibilizzazione per ottenere il sostegno degli Stati membri è stata guidata dall’ Unione Africana per le Risorse Animali (African Union Interafrican Bureau for Animal Resources, AU-IBAR), da Africa Network for Animal Welfare (ANAW) e dalla Federazione mondiale per gli animali (World Federation for Animals, WFA), in coordinamento globale con le organizzazioni associate e molte altre organizzazioni per il benessere degli animali e dell’ambiente in tutti i continenti. Tra queste sono incluse Asia for Animals, Eurogroup for Animals, American Anti-Vivisection Society, Animals Australia, Compassion in World Farming, FOUR PAWS, Mercy for Animals, Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA), World Animal Protection e World Horse Welfare.

Proponiamo al Governo e ai Ministeri competenti di integrare il Decreto Legislativo numero 73 del 21 Marzo 2005 relativo alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici con un allegato che specifica i “criteri e requisiti minimi per la gestione in cattività delle Grandi Scimmie Antropomorfe”.

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