Scimmie e turisti: una relazione difficile

Scimmie e turisti: una relazione difficile
8 Maggio 2023 Redazione

Scimmie e turisti: una relazione difficile

Non sempre il comportamento dei turisti quando incontrano delle scimmie è appropriato. Per esempio offrire loro cibo per forzare l’interazione può essere negativo. Meglio osservare con pazienza:  scopriremo un mondo meraviglioso senza danneggiare nessuno!

Di: Elisabetta Visalberghi

Al giorno d’oggi molte persone visitano paesi esotici per ammirarne le bellezze artistiche e naturalistiche. Gli incontri con animali visti prima solo alla televisione, al cinema e allo zoo sono fra le esperienze più memorabili. Alcune specie selvatiche sono più facili da vedere di altre e con alcune si può stare relativamente vicini. I felini sono e rimangono schivi, mentre le scimmie possono imparare a non temere la nostra presenza, soprattutto se si da loro qualcosa di buono da mangiare.

E’ in questo modo che le scimmie associano la presenza dell’uomo alla possibilità di ottenere cibo e che la loro confidenza nei nostri confronti aumenta. Ma ciò diventa presto molto problematico: una maggiore quantità di risorse alimentari produce, nel giro di pochi anni, un aumento del numero di individui. A sua volta un gruppo più numeroso ha bisogno di più cibo e per procurarselo può ricorrere a nuove strategie, inclusa quella di ottenere il cibo con la forza, rubandolo quando non siamo noi a darglielo.

Non sorprende perciò che molte popolazioni di scimmie che vivono in stretto contatto con gli umani, e soprattutto con turisti ricchi, pasciuti e vogliosi di dar loro da mangiare, siano diventati un problema. I turisti hanno snack prelibati e arrivano anche a comprare interi caschi di banane da dare alle scimmie. Cosa che nessuna persona locale farebbe mai dato che spesso non ha neanche cibo a sufficienza per sfamare la propria famiglia!

Inizialmente le scimmie chiedono insistentemente il cibo ma presto, non appena lo scorgono nelle mani di turisti ignari, lo rubano. Se il turista fa resistenza lo minacciano e talvolta arrivano anche a morderlo.

La “cagnara” che ne segue alza il livello di tensione dell’intero gruppo, alcuni individui diventano molto stressati perché l’aggressività dei loro compagni spesso si ritorce su di loro – che non hanno alcuna responsabilità. L’intero spettacolo diventa quanto di più diseducativo si possa immaginare. In tutto questo il turista non sa come comportarsi, non capisce cosa stia capitando e come ridurre la tensione generale.

Un tempo nei giardini zoologici era permesso dare cibo agli animali. Poi si è scoperto che in questo modo gli animali ricevevano diete inadeguate ai loro fabbisogni, che nei gruppi c’era chi mangiava troppo e chi troppo poco e che la tensione saliva alle stelle.
Ora che negli zoo non è più permesso dare cibo agli animali, i visitatori hanno imparato ad essere pazienti, ad osservare le altre mille cose che avvengono spontaneamente, o ad aspettare l’ora dei pasti per vederli mangiare.

Non vi è dubbio che le abitudini dei turisti che incontrano scimmie che vivono libere in paesi esotici debbano cambiare nello stesso modo.

Ma c’è anche di peggio, come è capitato in Cambogia nel bellissimo tempio di Ankor Wat. Lì alcune persone non identificate hanno catturato delle femmine per rubar loro il piccolo che allattavano (!) dimostrando un livello di cattiveria e di sadismo che certamente richiede l’intervento delle autorità e punizioni esemplari.

Consigli per i turisti:

  1. Non date da mangiare alle scimmie anche se è permesso o le autorità chiudono un occhio.
  2. Chiudete tutte le tasche, mettete tutte le vostre cose al sicuro in posti che le scimmie non possono aprire. In poche parole impedite alle scimmie di rubare. Tenete in mano solo il cellulare o la macchina fotografica.
  3. Siate calmi e rilassati.
  4. Aspettate con pazienza perché nel giro di poco vedrete come si comportano le scimmie fra di loro e nel loro ambiente. Oppure cosa fanno ad un altro turista non così educato come voi.
  5. Tentate di insegnare ad altri come ci si deve – a questo punto direi, come ci si vuole comportare.

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