Roots & Shoots compie 30 anni: la celebrazione online

Roots & Shoots compie 30 anni: la celebrazione online
12 Marzo 2021 Redazione

Pubblichiamo l’articolo di Alessandra Abruzzo, studentessa del Liceo Classico “Palmieri” di Lecce, sull’inaugurazione del trentennale di Roots & Shoots, il programma JGI per l’educazione alla sostenibilità al quale Alessandra partecipa attivamente.

Una ridda di voci provenienti da diverse parti del mondo ha accompagnato un momento molto importante per il Jane Goodall Institute (JGI): il 30° anniversario della nascita del programma «Roots & Shoots» (R&S, Radici e Germogli) voluto dalla dottoressa Goodall per rendere i giovani protagonisti del cammino verso la sostenibilità.

L’inaugurazione di questo importante avvenimento internazionale si è svolta on line e ha visto la partecipazione di numerosi membri del programma JGI per l’impegno ambientale e umanitario rivolto ai giovani.

Non poteva mancare la dottoressa Jane Goodall. La nota scienziata inglese, artefice e anima di R&S oltre che del JGI e Messaggera di Pace ONU, ha risposto con il suo consueto carisma, pacatezza ed entusiasmo alle domande poste dalla moderatrice, la  dottoressa Erika Helms, ricordando prima di tutto come il programma sia nato: sul portico della sua casa a Dar es Salaam, in Tanzania, 12 studenti tanzaniani delle scuole superiori le confidarono il loro senso di impotenza riguardo agli innumerevoli ed apparentemente insormontabili problemi delle loro comunità, ambientali e sociali. Goodall li incoraggiò ad analizzare i singoli problemi, approfondire le cause e considerare le possibili soluzioni, senza dimenticare di coinvolgere nel processo altri giovani. Da quell’incontro ha avuto avvio il programma ora condotto da migliaia di giovani in moltissimi Paesi. Infatti, i gruppi R&S del JGI sono una realtà ormai radicata in diverse parti del mondo e conducono i partecipanti ad individuare i problemi delle loro comunità e ad agire per contribuire a risolverli.

Trascinante, nel corso della cerimonia, l’entusiasmo della dottoressa Goodall per quanto i giovani stanno facendo con i loro progetti in tutto il mondo per aiutare le persone, gli animali e l’ambiente. Per Goodall uno dei motivi che ha portato alla forte diffusione di R&S è la totale libertà che i ragazzi partecipanti hanno nell’individuare e scegliere le specifiche problematiche su cui lavorare per costruire soluzioni. In questo modo i giovani stanno effettivamente cambiando anche la mentalità dei loro genitori, realizzando progetti non imposti dall’alto ma che nascono proprio dalla loro inventiva. La dottoressa Goodall dice, a tal proposito, che bisogna «pensare globalmente e agire localmente» e non il contrario. 

La scelta del nome «Roots & Shoots» non fu casuale: un grande albero nasce da un piccolo seme che sembra debole ma in realtà ha una forza vitale così potente che le sue radici (ROOTS) si estendono insinuandosi anche tra le rocce e i suoi germogli (SHOOTS) cercando la luce riescono ad aprirsi un varco tra i muri.

Alla domanda apparentemente impertinente posta dalla Helms a Jane Goodall, oggi ottantaseienne, a conclusione dell’evento su quali siano i suoi obiettivi e le sue aspettative per il 2051, anno in cui ricorrerà il 60° anniversario di R&S, la dottoressa, con il sorriso stampato sulle labbra e con decisione, ha risposto che sicuramente R&S non morirà ma sopravvivrà e sempre più persone aderiranno a questo programma. La scienziata sostiene che abbiamo bisogno di sviluppare ancora più rispetto per il mondo naturale e di realizzare un’economia sostenibile poiché è folle pensare ad uno sviluppo economico illimitato in un pianeta con finite risorse naturali che si stanno già esaurendo più velocemente di quanto la natura possa ricostituire. Bisogna che le nuove generazioni diventino adulte pensando che per vivere non servono sempre più soldi e più potere, ma il vero successo è essere consapevoli di ciò che realmente ci occorre e condurre una vita in cui è necessario condividere con gli altri quello che si ha. Solo così tra trent’anni si potrà celebrare un cambiamento davvero importante.

Tanti i volti che si sono susseguiti nel corso dell’evento condividendo con entusiasmo le storie, gli stati d’animo e i ricordi personali trasmessi dalla loro esperienza con Roots & Shoots: Hanna, April e Clarissa dagli Stati Uniti, Tabitha dagli Emirati Arabi Uniti, Theo dall’Inghilterra, Erasto e Japhet dalla Tanzania, Zhangzhe, Lucy e Charlene dalla Cina, Aslishan dalla Turchia, Barbara dall’India... Una testimonianza per tutte è quella di Issy dalla Cina che ha ribadito come R&S rappresenti per i giovani un barlume di speranza per il futuro nonostante il mondo viva una crisi senza precedenti, aiutando le persone nelle comunità locali e gli animali nel loro ambiente.

La dottoressa Goodall ci ha poi presentato Mr. H, la simpatica scimmietta di peluche che non poteva proprio mancare questo appuntamento, dal momento che è in quasi tutte le sue foto e che porta con sé da molto tempo. Essa rappresenta l’indomabile spirito umano, come quello dell’uomo che glielo ha regalato, che nonostante la perdita della vista non si è arreso, diventando un mago, imparando a dipingere e facendo persino paracadutismo. Jane Goodall sostiene e spera che questo simbolo di forza e tenacia dia ispirazione a chi lo tocca ed è per questo che il pupazzo MrH è stato accarezzato da oltre un milione di persone.

A conclusione dell’incontro, negli ultimi minuti, attraverso una carrellata di volti caratteristici di molte e diverse provenienze geografiche i partecipanti hanno scandito un unico messaggio: «TOGETHER WE CAN… TOGETHER WE WILL» che tradotto significa «INSIEME POSSIAMO…INSIEME CE LA FAREMO». E questo è un messaggio di speranza e di fiducia che resta scolpito nel cuore.