CAVEDANO DELL’OMBRONE – Squalius lucumonis
CLASSIFICAZIONE
CLASSE | Osteichthyes
ORDINE | Cypriniformes
FAMIGLIA | Cyprinidae
GENERE | Squalius
SPECIE | Squalius lucumonis
NOME COMUNE | Cavedano dell’ombrone, cavedano etrusco
STATO DI CONSERVAZIONE |> CR- In pericolo critico
◠◡◠◡◠◡◠◡◠◡◠◡◠◡◠◡◠◡
PERCHÉ? È stato recentemente stimato un declino della popolazione dell’80% in tre generazioni. Le maggiori cause sono:
-Introduzione di altre specie.
-Inquinamento, alterazioni dell’habitat.
-Canalizzazioni dell’acqua e costruzione di dighe che possono interrompere la continuità del fiume e quindi frammentare le popolazioni.
-Specie di pesci alieni che possono diffondere parassiti letali.
-Crescente pressione predatoria sulla specie dovuta alla semina di salmonidi, spesso sovradimensionata, effettuata a supporto della pesca sportiva.
– predazione da parte di uccelli ittiofagi (trampolieri, cormorani).
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: Endemismo del distretto Tosco-laziale; si trova nei drenaggi del Serchio, dell’Ombrone, dell’Arno e del Tevere (versante tirrenico) in Italia. Distribuzione puntiforme molto frammentata.
HABITAT: Bentopelagico. Specie reofila, abita ruscelli e piccoli fiumi e si trova in torrenti pre-montani di piccole e medie dimensioni con regime idrico mediterraneo. Può essere limitato a piscine molto piccole durante l’estate.
ASPETTO: Specie piccola, taglia massima riportata: 20 cm.
Corpo allungato a sezione ovale, compresso lateralmente. Negli esemplari più grandi è presente una leggera gobba nucale. La testa è grande e larga. Bocca in posizione terminale, con mascella superiore leggermente più lunga di quella inferiore. Muso conico con punta arrotondata.
Fianchi argentati con riflessi dorati, dello stesso colore di fondo del dorso, via via più chiari spostandosi verso il ventre. Ventre e parte inferiore della testa bianco perla o bianco giallastro. Negli esemplari vivi o non conservati si nota una striscia dorata iridescente tra il dorso e la fascia scura laterale.
Durante il periodo riproduttivo i maschi sviluppano tubercoli nuziali sulla testa, sulle ossa opercolari e nella parte anteriore del dorso, mentre le femmine appaiono più tozze a causa delle uova.
ALIMENTAZIONE: Dieta onnivora, a composizione variabile in base all’età e ai cicli stagionali. Comprende insetti acquatici, vermi, molluschi, crostacei, plancton, alghe e detriti organici. La componente vegetale della dieta è meno importante di quella animale. Gli esemplari più grandi predano anche larve e avannotti di altre specie, girini e larve di tritone. Gli avannotti si nutrono di plancton, microinvertebrati, alghe e detriti organici.
CICLO VITALE: Depone le uova in acque basse a flusso rapido ben ossigenate. Il periodo riproduttivo inizia quando la temperatura raggiunge i 20°.
Per stagione riproduttiva ogni femmina produce diverse migliaia di uova adesive, di colore giallo-arancio e di circa 2 mm di diametro. Dopo la fecondazione le uova aderiscono al substrato fino alla schiusa. Lo sviluppo embrionale dipende dalla temperatura dell’acqua e richiede da pochi giorni ad una settimana. Dopo la schiusa, le larve giacciono tra le fessure del substrato fino a quando il sacco vitellino non viene riassorbito.
La maggior parte degli individui non raggiunge il 5° anno di vita e non supera la lunghezza standard di 130-140 mm.
NOTE: Specie soggette a malattie batteriche e virali. Ospite e portatore di varie specie parassitarie, tra cui elminti, sanguisughe dei generi Piscicola e Ichthyobdella, e crostacei come Lernaeocera cyprinacea.
COSA POSSIAMO FARE PER LORO?: IUCN raccomanda per evitare la sua estinzione l’istituzione di specifici santuari, controllati e protetti soprattutto a tutela delle ormai rare popolazioni ben strutturate e ben localizzate ancora esistenti.
– Proibire l’introduzione di specie alloctone e/o aliene nel loro habitat.
– Punire contaminazione dell’habitat e introduzione pesci per pesca sportiva.
– Evitare la frammentazione della popolazione ittica.
– Educazione ambientale specifica per studenti e cittadinanza.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA:
Bianco, P.G. (1995), Mediterranean endemic freshwater fishes of Italy.
Bianco, P.G, Recchia, F. (1983), The leuciscinae of the squalius species complex in Italy (Pisces, Cyprinidae). Boll. Zool. n.5: pp. 15-19
Biological Conservation n.72: pp. 159-170.