Gli scimpanzé vivono in gruppi sociali chiamati comunità (o unità).
A Gombe, il numero di individui nella principale comunità osservata (Kasakela) ha raggiunto il numero di 40-60 esemplari in 38 anni di studio. In altre zone, le comunità possono essere maggiori o possono ridursi a pochi gruppi.
La struttura sociale può essere definita “fusione-fissione”. Questo significa che si spostano in piccoli gruppi fino a 6 individui, con un leader (maschio o femmina) che cambia spesso, allontanandosi per conto proprio per un po’ o per unirsi ad altri gruppi.
Alle volte, molti membri della comunità si riuniscono in un grande gruppo, in particolare quando c’è molta disponibilità di un frutto in una parte del territorio o una femmina in estro.
Le madri con i figli ancora dipendenti (all’incirca fino all’età di 7 anni) sono sempre insieme. Alcuni individui viaggiano insieme più spesso di altri, come fratelli o coppie di amici maschi. Il contatto tra membri di gruppi sparpagliati è mantenuto per mezzo di richiami vocali come urli (pant hoots).
All’interno della comunità vige una gerarchia maschile, più o meno lineare, con un maschio dominante detto “maschio alfa”. Anche le femmine hanno una gerarchia, seppur un poco più confusa.
Tutti i maschi adulti dominano sulle femmine. Molte dispute all’interno di una comunità possono risolversi con minacce piuttosto che con attacchi diretti. Tuttavia, i maschi di una comunità pattugliano regolarmente i confini del loro territorio e se incontrano individui di comunità vicine, possono attaccarli con estrema brutalità e ciò può portare alla morte della vittima.
Le sole a potersi muovere liberamente tra diverse comunità sono le femmine adolescenti che non hanno ancora concepito. Possono trasferirsi permanentemente in un’altra comunità o, una volta fecondate, ritornare al loro gruppo nativo. Quando una femmina è in estro e sessualmente attraente, sviluppa un rigonfiamento perineale di colore rosa-chiaro, un valido segnale per i maschi che si trovano nella foresta scura. Le femmine mostrano il loro primo gonfiore intorno agli 8 o 9 anni, ma diventano sessualmente attraenti per i maschi adulti solo verso i 10 o 11 anni. Esiste solitamente un periodo di sterilità adolescenziale di circa due anni prima che la femmina possa concepire. Il periodo di pausa tra le nascite, per provvedere ai piccoli, è solitamente di 5 anni.
Alcune femmine in estro sono più attraenti per i maschi rispetto ad altre. In queste circostanze la femmina può essere accompagnata da molti o addirittura tutti i maschi adulti della comunità, con i più giovani che seguono passo a passo. Può accoppiarsi con tutti, ma può anche accadere che il maschio dominante mostri un comportamento possessivo nei suoi confronti, e cerchi di evitare l’accoppiamento con altri maschi ( non sempre con successo).
Il terzo caso è quello della relazione “coniugale”, quando un maschio convince la femmina ad accompagnarlo in una zona periferica della comunità. Se riesce a trattenerla con sé lontano dagli altri maschi fino al tempo dell’ovulazione, avrà una buona possibilità di diventare padre.
Perfino i maschi che occupano i ranghi più bassi della gerarchia possono diventare padri, se riescono ad allontanare in tempo una femmina che si trovi nel ciclo riproduttivo e non sia ancora interessante per i maschi dei ranghi più alti. In questo caso egli può tenerla con sé fino a quando lei raggiunge il periodo fertile.
A Gombe, i maschi possono riprodursi all’età di 12 o 13 anni, ma diventano socialmente adulti solo qualche anno più tardi.