LAMPREDA DI MARE – Petromyzon marinus
CLASSIFICAZIONE
CLASSE | Agnatha
ORDINE | Petromyzontiformes
FAMIGLIA | Petromyzontidae
GENERE | Petromyzon
SPECIE | Petromyzon marinus
NOME COMUNE | Lampreda di mare
STATO DI CONSERVAZIONE |> CR- In pericolo critico
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PERCHÉ? : La consistenza numerica della popolazione di Lampreda di mare in Italia è meno di 50 individui ed è presente con una sola popolazione riproduttiva nel fiume Magra. Oggi è considerata virtualmente estinta, con pochi esemplari rinvenuti alla foce di alcuni fiumi.
-Degrado ambientale e inquinamento.
-Alterazione dell’habitat dovuto a barriere artificiali (canalizzazioni e sbarramenti) che impediscono la risalita dei fiumi e quindi la riproduzione.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: Vive in Atlantico del nord dall’Islanda alla Norvegia fino al Marocco ed al Mar Baltico, ma si trova solo nell’Emisfero settentrionale. Abita anche il Mediterraneo, la si ritrova anche in fiumi e acque interne di Europa ed America. In Italia, fiume Magra, basso Tevere.
HABITAT: La lampreda è una specie migratrice, euriterma, eurialina, vive sia in mare che in acqua dolce.
Preferisce fondali fangosi e ghiaiosi e predilige le zone luminose dei fiumi e dei ruscelli, ma soprattutto il loro corso superiore con acque correnti; frequenta pure i laghi, gli stagni, i fossati e i canali.
ASPETTO: Come tutti gli Agnatha è priva di mascelle ed ha scheletro cartilagineo. Può raggiungere una lunghezza di 1,2 m per un peso massimo di 2,5 kg.
Il colore del dorso è verdastro mentre il ventre (negli adulti) è chiaro.
La pelle è senza squame, viscida per la presenza di ghiandole epiteliali.
La forma del corpo è cilindrica e affusolata e presenta solo una doppia pinna dorsale.
La bocca è ovale, senza mascella, circondata da 6 piastre di denti cornei.
Sono presenti 7 fessure branchiali, ovali, dietro bocca e occhi che permettono la respirazione.
ALIMENTAZIONE: Sangue di altri pesci: è un parassita che aderisce a pesci marini e d’acqua dolce per nutrirsi del loro sangue.
CICLO VITALE: Gli accoppiamenti avvengono tra la primavera e l’inizio dell’estate. la coppia risale il corso del fiume e il maschio scava tra la ghiaia un nido nel quale vengono deposte uova di circa 1mm di diametro.
La vita media è di 9 anni, di cui 5 passati allo stadio larvale (ammocete)
Dopo la schiusa la larva resta nel fango da 2 a 5 anni.
Una volta compiuta la metamorfosi migra verso il mare, dove rimane in acque non più profonde di 500 m, fino a poco prima della riproduzione quando smette di nutrirsi e torna nuovamente al fiume.
Muore poco dopo l’accoppiamento.
NOTE: Nonostante in Italia sia in pericolo di estinzione, nella regione dei grandi laghi in nord America è considerata una specie invasiva. E’ una specie anadroma cioè migra dal mare al fiume per riprodursi.
Le femmine depongono le uova in nidi fatti dal maschio nella sabbia del fondale. Possiedono sulla superficie delle branchie cellule specializzate nella regolazione del passaggio degli ioni, questo fa sì che riescano a sopportare gli sbalzi di salinità durante le migrazioni.
Il sesso delle larve sembra essere determinato dalla disponibilità delle risorse alimentari: nei luoghi dove il cibo scarseggia lo sviluppo larvale è lento e determina un maggior numero di maschi, dove invece le risorse abbondano, lo sviluppo larvale è veloce e determina una maggiore presenza di femmine.
COSA POSSIAMO FARE PER LORO?
– Miglioramento degli habitat fluviali
– Creazione di corridoi per permettere il superamento delle barriere artificiali.
– Incremento dei siti di riproduzione.
– Potenziamento del piano d’azione generale per la conservazione dei Pesci d’acqua dolce italiani in cui è inclusa.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA: