Dal 1992 il Tchimpounga Chimpanzee Rehabilitation Center (TCRC) offre rifugio, cure e riabilitazione agli scimpanzé confiscati ai bracconieri e a quelli liberati dalla prigionia. Da allora, più di 190 scimpanzé hanno ricevuto cure a Tchimpounga.
Questi scimpanzé, strappati al loro ambiente naturale e il più delle volte costretti in condizioni di cattività insostenibili, vivono ora nelle migliori condizioni possibili grazie al generoso supporto dei nostri partner e donatori.
Ma come si svolge la vita quotidiana dei piccoli scimpanzé di Tchimpounga?
Ogni giorno i cuccioli di scimpanzé si svegliano, bevono una bottiglia di latte caldo e si inoltrano con due guardiani nell’interno della foresta per circa venti minuti. I custodi portano loro acqua e frutta e li osservano e controllano mentre si esercitano arrampicandosi ed esplorando la foresta.
Kabi si gode più a lungo il tempo nella foresta ed è quello che generalmente individua anche i frutti sugli alberi. È stato visto in questi giorni mangiare le prugne di Vitex doniana e i frutti di altre due specie, conosciute nella lingua locale come “tondolo” e “lefumbu”.
I piccoli continuano a giocare tutti insieme durante il giorno. George è lo scimpanzé più attivo, seguito da Kabi e poi da Vienna. I guardiani hanno notato che Kabi e George sono cresciuti molto nell’ultimo periodo.
Due volte nell’ultimo trimestre, i piccoli hanno incontrato un serpente nella foresta. Il primo era un pitone delle rocce (Python sebae) e il secondo un mamba. Gli scimpanzé hanno eseguito il comportamento corretto di fronte ai serpenti guaendo e correndo verso i guardiani.
Durante la giornata, nella foresta, i responsabili che si prendono cura dei piccoli scimpanzé cercano di non restare sempre nello stesso posto ma di far muovere i cuccioli in diverse aree, dove trovare e assaggiare frutti diversi e una varietà di radici selvatiche.
Questa è una fase importante del processo di riabilitazione, in cui i piccoli sviluppano la loro massa muscolare arrampicandosi e imparano ad esplorare l’ambiente conoscendo tutti i frutti selvatici che la foresta ha da offrire.