Da sempre il Jane Goodall Institute si oppone all’uso delle scimmie antropomorfe nell’industria dell’intrattenimento e dello spettacolo: il loro impiego è in assoluto contrasto con la vita e le abitudini normali dell’individuo e con le sue caratteristiche comportamentali, inoltre crea nel pubblico conoscenze erronee su questi individui.
Lo scimpanzé è l’essere vivente più simile all’uomo, l’industria dell’intrattenimento tende ad usarlo proprio per questa rassomiglianza senza tuttavia tener conto che la vicinanza biologica e comportamentale all’uomo lo rende inadatto al suo sfruttamento per gli effetti e le conseguenze sia dell’addestramento che delle informazioni indotte nell’immaginario del pubblico. Basti pensare che ciò che viene mostrato come riso corrisponde in realtà ad una espressione di paura.
Perciò denunciamo l’utilizzo improprio e diseducativo di un esemplare di scimpanzé nello spot pubblicitario estivo per Estathè lanciato lo scorso Maggio 2017 sui principali canali media e chiediamo un impegno alla Ferrero a non riutilizzare ulteriormente questa forma di pubblicità nel rispetto di una corretta comunicazione e della specie, potenziando così anche l’immagine di una delle più grandi aziende italiane rendendola capace di veicolare presso il grande pubblico atteggiamenti corretti e sensibili alle problematiche ambientali.
Purtroppo, per questo scimpanzé questo non è il primo abuso di questo genere: lo scorso inverno era lui la “scimmia Tibi” (scimmia, non scimpanzè!), co-protagonista di vari episodi dell’Isola dei Famosi. Questo abuso è stato contestato a suo tempo dal JGI direttamente a Mediaset.
- Scarica la lettera del JGI per il Direttivo Estathè Ferrero - Leggi la posizione di Jane Goodall contro l’uso di scimpanzé e animali selvatici nell’industria dello spettacolo, dell’intrattenimento e della pubblicità
