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Perché fare la pace? Gli studi di Frans de Waal

Perché fare la pace? Gli studi di Frans de Waal
22 Marzo 2024 Redazione

E’ in periodi come quello che viviamo attualmente che la scomparsa di scienziati di grande levatura ci rende più tristi. Mi riferisco alle guerre in corso e alle ricerche di Frans de Waal, primatologo di origine olandese scomparso il 15 Marzo 2024, all’età di 75 anni. Dal dottorato di ricerca in poi, de Waal ha studiato il comportamento degli scimpanzé e di altre specie di primati non umani per capire le dinamiche dei loro rapporti sociali.

DI: ELISABETTA VISALBERGHI

Ultimamente, Frans de Waal viveva ad Atlanta ed era professore alla Emory University e direttore del Living Link Center dello Yerkes Primate Center, un centro che si propone di studiare l’evoluzione umana indagando le somiglianze genetiche, cognitive e comportamentali fra noi e le scimmie antropomorfe.

Già dall’inizio della sua carriera il suo è stato uno sguardo originale, scevro da preconcetti e che non si focalizzava solo sugli esiti delle aggressioni e sulla gerarchia di dominanza. Al contrario per Frans de Waal i comportamenti più interessanti da quantificare e interpretare erano quelli che accadevano dopo lo scontro per ristabilire buoni rapporti, quelli relativi alla capacità dei primati di creare alleanze durevoli, di trovare il consenso e di “fare la pace”. L’importanza di questi temi è ovvia: niente è così importante, fecondo e fondamentale per il benessere come il vivere senza guerre. I suoi primi articoli scientifici e i libri divulgativi che ne scaturirono erano proprio centrati su questi temi. Ne cito due a titolo di esempio, La politica degli scimpanzè. Potere e sesso tra le scimmie (Laterza, 1984) e Far la pace tra le scimmie. (Rizzoli, 1990).

Di queste guerre in corso so quel poco che leggo sui giornali. Ma conosco bene lo strazio che avevo dentro quando da giovane litigavo con mia madre. Naturalmente le volevo molto bene ma raramente ci capitava di scontraci. Il tutto finiva lì, ma poco a poco sentivo montare dentro di me un senso di lacerazione, sentivi crescere rabbia e senso di colpa e anche la voglia di piangere. E così mi ritrovavo ad allungare una mano verso di lei (o a vedere la sua mano che mi voleva toccare); tutte e due molte commosse facevamo la pace, capendo ambedue di dover trovare un punto di incontro.
Litigare, aggredirsi, lottare, fare la guerra fa male e non solo a noi umani e anche gli scimpanzè allungano il braccio verso il contendente per fare la pace, come mostra la copertina di uno dei tanti libri scritti da Frans de Waal. Attraverso un’attenta analisi dei dati raccolti osservando sistematicamente varie specie di primati non umani, ha dimostrato che possiedono una serie di comportamenti che utilizzano per ristabilire buoni rapporti con quegli stessi individui con cui poco prima si erano scontrati. Da bravissimo divulgatore quale è stato, de Waal ne ha scritto profusamente in vari libri (tradotti anche in Italiano) che rapidamente sono diventati best sellers. Purtroppo però non sembra che i politici e coloro che fanno affari con guerre e ricostruzioni, coinvolti nelle varie guerre in corso, abbiano letto i suoi libri. La convivenza ha bisogno di persone che non covino astio, che non odino i nemici, e il cui comportamento mostri una volontà di cercare una via d’uscita e ridurre la tensione.

Ma ritorniamo al nostro primatologo. Leggendo i titoli dei suoi libri e delle centinaia di articoli scientifici pubblicati sulle più prestigiose riviste internazionali si capisce subito che i suoi interessi hanno coperto anche molti altri temi di estrema attualità. In particolare, Frans de Waal ha mostrato in altri primati la presenza, anche se in nuce, di capacità tipiche della nostra specie – come l’empatia, l’altruismo e la percezione di ciò che è iniquo — che sono alla base della reciproca comprensione.

Grazie Frans per questo vento nuovo, adesso sta a noi farne tesoro.

Leggi gli articoli di Elisabetta Visalberghi:

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    Il gioco è necessario per imparare come comportarsi con gli altri e con ciò che ci circonda. Tuttavia, questa attività è costosa in termini energetici, per cui si gioca meno se si trascorre più tempo per cercare il cibo e mangiare. L’eccezione sono le mamme scimpanzé, che devono arrivare ad un compromesso fra maggior tempo speso nel giocare con i loro piccoli, così che imparino a vivere in un mondo pieno di complessità, e minor tempo dedicato all’alimentarsi.