Stop alla plastica in Tanzania: un grande passo per il Paese e per Sanganigwa

Stop alla plastica in Tanzania: un grande passo per il Paese e per Sanganigwa
29 Maggio 2019 Redazione

“Dal 1° Giugno 2019 in Tanzania sarà vietata importazione, esportazione, fabbricazione, vendita, immagazzinaggio, fornitura e utilizzo di tutti i sacchetti di plastica, a prescindere dal loro spessore” è la nota che ha diffuso il governo tanzaniano la scorsa settimana, che specifica anche che rimangono non proibiti imballaggi di plastica per servizi medici, prodotti industriali, industria delle costruzioni, settore agricolo, prodotti alimentari, sanitari e gestione dei rifiuti.

Siamo molto lieti per questa notizia e per il suo significativo impatto sull’ambiente locale e sul delicato equilibrio ambientale di una delle  aree più ricche e, allo stesso tempo, più a rischio del pianeta. E’ stato stimato che ben 44 milioni di tonnellate di plastica all’anno finiscono nei mari africani, e i paesi africani stanno cercando di opporsi: con la Tanzania, sono 14 gli stati africani che hanno vietato la plastica o hanno introdotto una tassa sull’uso dei sacchetti di plastica. Nel mondo, sono oltre 60 i paesi che, con le loro leggi, hanno limitato o tassato l’uso di sacchetti di plastica, tra cui l’Italia ma anche la Cina, Francia, Kenya, Cile e Ruanda.

E’ una notizia importante anche per chi si appresta a visitare la Tanzania, con il suo Parco di Gombe, riserva UNESCO dallo scorso anno, alloggiando anche – perchè no? – nella Volunteer’s House di Sanganigwa: dovranno evitare di trasportare borse o sacchetti di plastica nella valigia o nel bagaglio a mano.

“Il governo si aspetta che, in segno di rispetto per l’imperativo di proteggere l’ambiente e mantenere il nostro paese pulito e bello, i nostri visitatori accetteranno piccoli inconvenienti derivanti da questo divieto di importare sacchetti di plastica “, precisa la nota governativa, e noi la condividiamo in pieno.


Fonti:
Nigrizia
Africanews
Reuters